Parco dei Sassi di Roccamalatina

Le guglie di pietra dell'Appennino. Il Parco dei Sassi di Roccamalatina protegge 2.300 ettari di territorio adagiato sulle colline del Medio Appennino Modenese fatto di antichi castagneti, boschi e coltivi, nel cui centro svettano imponenti le guglie arenacee dei Sassi. Un'ampia biodiversità di habitat concentrata in poco spazio, permette la presenza di una flora variegata e di numerose specie faunistiche, sparse su un'ampia varietà di ambienti che aggiungono valore al territorio protetto: dai castagneti degli ambiti montani agli incolti argillosi di bassa collina, dai boschi ripariali dei greti fluviali ai fenomeni di carsismo delle grotte e inghiottitoi, dai coltivi collinari ai piccoli borghi medievali.

Parco dei Sassi di Roccamalatina: 19 Itinerari

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In bicicletta

Ciclovia del Parco dei Sassi

Itinerario di notevole impegno, sia per lunghezza che per dislivello, anche se accorciabile un poco in caso di necessità. Tutto gravita attorno ai Sassi, guglie arenacee emergenti nel paesaggio e quasi sempre visibili al centro dell’anello del nostro percorso. Curiosamente simili alle Meteore greche, oltre all’interesse geomorfologico essi racchiudono peculiarità botaniche e faunistiche: basti citare il picchio muraiolo, il raro geotritone presente in alcune cavità naturali o i rapaci nidificanti sulle rupi come il falco pellegrino. Da non perdere anche una visita a Pieve di Trebbio, tra l’altro vicinissima al centro visite del parco: chiesetta che conserva l’impianto romanico e parecchi elementi scultorei in pietra originali, nonostante il pesante restauro dei primi del ‘900. Dalla stazione ferroviaria di Vignola si raggiungono i confini del parco con il Sentiero Natura del fondovalle Panaro. Oltrepassato Ponte Casona si percorre la strada omonima fino all’inconfondibile bivio di quota 307 dove si sale a tornanti fino a Pieve di Trebbio. Si arriva poi a Castellaro e al Borgo dei Sassi, dominati dalle guglie arenacee che sono cuore e principale attrattiva del parco. Dopo l’eventuale salita a piedi alla più alta di esse, si torna al bivio di Castellaro per raggiungere, su asfalto, il paese di Roccamalatina. Da qui si può salire a Montecorone, altro borghetto di origine medievale incastonato tra campi e castagneti e in vista del Sasso di Sant’Andrea, oppure intraprendere subito il periplo della valle del Mulino della Riva con tortuosa strada a mezza costa che raggiunge Castellino delle Formiche, in posizione panoramica verso i Sassi. Da qui, passando per Sant’Apollonia, si scende al bivio di quota 307 già toccato all’andata e si fa ritorno a Vignola.

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Escursionismo

Dai Sassi al Sasso (Itinerario n. 9)

Itinerario che conduce nelle aree meno conosciute del Parco dei Sassi, verso il Sasso di S. Andrea. Tocca ambiti naturali, paesaggistici, storici della media e alta collina, modellati nel tempo dalla presenza dell’uomo. Non mancano peculiarità, specialmente botaniche, nelle stagioni della fioritura, tra cui varie specie di orchidee e di liliacee, come il giglio martagone e il giglio di S. Giovanni.
Il percorso, nella sua interezza, e comprensivo della variante 9/a, richiede una certa disponibilità alla camminata per i dislivelli che affronta e per il fondo non sempre agevole. Pur non così “geologicamente appariscente” come le più note rupi arenacee di Roccamalatina, il Sasso di S. Andrea riveste tuttavia un certo fascino in considerazione del fatto che, oltre ad essere immerso in una natura a tratti severa, è sorvegliato dall’incantevole borgo storico di Montecorone. L’itinerario conduce poi verso i suggestivi edifici storici dei Fontanini per terminare nel paese di Montombraro di Zocca, fuori di poco dai confini amministrativi del Parco, ma non per questo meno interessante nella sua parte più antica.
Di particolare interesse la presenza di uccelli rapaci di ambienti aperti, come la poiana, l’albanella e il falco pecchiaiolo, ma anche di ambiente rupicolo come il falco pellegrino. Varie sono le altre specie, dall’upupa al picchio verde, dalle sterpazzole alle tottaville, dallo strillozzo ai cardellini e verdoni. È nidificante la pernice rossa.

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