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I Sassi

Le particolari arenarie che hanno originato gli imponenti torrioni in località Roccamalatina, nel comune di Guiglia, di 70 metri e oltre di altezza, detti popolarmente “i Sassi”, sono composte da granuli grossolani (sabbie) osservabili distintamente anche a occhio nudo. Queste arenarie quarzose prendono il nome di “arenarie di Anconella”, la cui sedimentazione avvenne in ambiente di acque profonde circa 25 milioni di anni fa, nell’Oligocene Superiore, a seguito di fenomeni chiamati “correnti di torbida” (frane sottomarine) che, una volta attivate, per effetto del loro peso e per i movimenti della crosta terrestre, sospingono i granuli, depositati sulla scarpata continentale, per poi ridepositarli a distanza e profondità maggiori. Tale fenomeno ha portato alla formazione di elevati spessori di sedimenti di diverse dimensioni, decrescenti dal basso verso l’alto, all’interno dello stesso strato (evento torbiditico). La disposizione degli strati rocciosi nello spazio (si ergono con assetto quasi verticale) e la loro maggior resistenza all’erosione, rispetto alle rocce circostanti prevalentemente argillose, ne hanno determinato la particolare morfologia “a pinnacolo”. Oggetto di insediamenti fortificati, già durante la dominazione bizantina I Sassi costituirono un caposaldo difensivo contro i Longobardi. Nel Medioevo furono sede della famiglia dei Malatigni, che dominò i fortilizi fino alla loro decadenza. Il nucleo di edifici alla base del “Sasso della Croce”, detto Borgo dei Sassi, comprende un oratorio settecentesco e fabbricati con pregevoli portali dei secoli XIV e XV.

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