Ciclovia del Parco dei Sassi
Itinerario di notevole impegno, sia per lunghezza che per dislivello, anche se accorciabile un poco in caso di necessità. Tutto gravita attorno ai Sassi, guglie arenacee emergenti nel paesaggio e quasi sempre visibili al centro dell’anello del nostro percorso. Curiosamente simili alle Meteore greche, oltre all’interesse geomorfologico essi racchiudono peculiarità botaniche e faunistiche: basti citare il picchio muraiolo, il raro geotritone presente in alcune cavità naturali o i rapaci nidificanti sulle rupi come il falco pellegrino. Da non perdere anche una visita a Pieve di Trebbio, tra l’altro vicinissima al centro visite del parco: chiesetta che conserva l’impianto romanico e parecchi elementi scultorei in pietra originali, nonostante il pesante restauro dei primi del ‘900. Dalla stazione ferroviaria di Vignola si raggiungono i confini del parco con il Sentiero Natura del fondovalle Panaro. Oltrepassato Ponte Casona si percorre la strada omonima fino all’inconfondibile bivio di quota 307 dove si sale a tornanti fino a Pieve di Trebbio. Si arriva poi a Castellaro e al Borgo dei Sassi, dominati dalle guglie arenacee che sono cuore e principale attrattiva del parco. Dopo l’eventuale salita a piedi alla più alta di esse, si torna al bivio di Castellaro per raggiungere, su asfalto, il paese di Roccamalatina. Da qui si può salire a Montecorone, altro borghetto di origine medievale incastonato tra campi e castagneti e in vista del Sasso di Sant’Andrea, oppure intraprendere subito il periplo della valle del Mulino della Riva con tortuosa strada a mezza costa che raggiunge Castellino delle Formiche, in posizione panoramica verso i Sassi. Da qui, passando per Sant’Apollonia, si scende al bivio di quota 307 già toccato all’andata e si fa ritorno a Vignola.
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