Riserva Naturale Cassa di espansione del Fiume Secchia

La Riserva naturale della Cassa di espansione del fiume Secchia è situata poco a nord della Via Emilia tra le province di Modena e Reggio Emilia. Essa tutela una zona umida dell'estensione di 260 ettari derivata da un'importante opera idraulica per la mitigazione delle piene del Secchia e le fasce di bosco golenale che si sviluppano ai lati del fiume. Istituita nel 1996 dalla RegioneEmilia-Romagna è affidata alla gestione dell'Ente per i Parchi e la Biodiversità Emilia Centrale. La sede è situata a Rubiera (RE) all'interno della cinquecentesca Corte Ospitale che conserva ancora molti caratteri architettonici originali.

Riserva Naturale Cassa di espansione del Fiume Secchia: 6 Itinerari

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Ciclovia del Secchia

Itinerario da manuale: comprende un clamoroso inizio urbano attraverso il centro storico di Modena (la meravigliosa Piazza Grande è patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco), un avvicinamento lungo piste ciclabili o stradine a traffico molto scarso, una possibile deviazione (a Campogalliano) e una meta di eccelso valore naturalistico: la riserva "Cassa di Espansione del fiume Secchia". L'itinerario comprende anche Rubiera dove si può ammirare l'antico Ospitale, il centro storico e la Pieve romanica di San Faustino. Nate alla fine degli anni ’70 come dispositivo di “sicurezza idraulica” per regolare le piene del fiume Secchia, le casse di espansione (bacini arginati con perimetro di 8 chilometri e superficie allagabile di circa 200 ettari) hanno acquisito nel tempo molteplici valenze: elemento caratteristico del paesaggio, habitat per la sosta e nidificazione di uccelli e, non ultimo, meta di escursioni e passeggiate. Dalla stazione ferroviaria di Modena si raggiunge la via Emilia e la si segue verso ovest, deviando oltre le porte della città su un percorso lungo stradine “minori” fino ad attraversare il Secchia con il bel ponte “Barchetta”. Sulla riva opposta si può deviare per il centro di Campogalliano, altrimenti dal Santuario della Sassola si raggiunge la cassa di espansione che presenta almeno tre diverse tipologie di ambienti: il bosco planiziale, il canneto lungo gli argini e le distese d’acqua, anche con vegetazione palustre. Il percorso ciclistico proposto è ben rappresentativo in quanto permette di avere informazioni visive dell’habitat complessivo dell'area protetta; consiste nel giro completo degli argini, piacevolmente arricchito da qualche variazione e da soste di carattere “contemplativo” e faunistico, vista la vocazione al birdwatching dell’intera riserva.

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Pedalate amiche – Itinerario 11 Percorso Natura Secchia (1)

A Modena, in località Ponte Alto, si imbocca l’argine destro del Secchia (cartello “via Metastasio” - catena) incontrando subito il cippo n° 41. Si inizia a risalire il corso del fiume accompagnati dal susseguirsi regolare e decrescente dei pilastrini in cemento e, giunti in prossimità dei Tre Olmi e del cippo n° 19, si ignora sulla destra la sterrata che porta al nuovo ponte in ferro della Barchetta e si tira diritto su fondo ghiaiato. Tra pioppeti e vigne si sottopassa l’autostrada e si arriva all’inizio dello stradello Cenna, nei pressi della trattoria La Piola. Qui ci riportiamo sull’argine maestro mentre più avanti, superato il Canalazzo di Cittanova (ponticello) il percorso si riavvicina al corso d’acqua ai margini di un boschetto dominato da pioppi, salici e ontani che fa parte della Riserva Naturale della Cassa di Espansione del Secchia; poco più avanti si può osservare sulla destra lo sbarramento in cemento armato, l’elemento principale dell’articolato sistema realizzato per regolare le piene del fiume. Proseguendo sull’argine giungiamo in prossimità di Marzaglia dove si sottopassa la linea ferroviaria e la strada statale n° 9 via Emilia. Continuando si costeggia un frantoio e si entra in comune di Formigine (pannello “zona tutela ambientale del fiume Secchia”). Ancora poche pedalate e siamo all’ingresso dell’Oasi di Colombarone (zona umida tutelata) riconoscibile per il Centro visite e il capanno di osservazione dell’avifauna. Qui si effettua una deviazione sulla pista ciclabile che conduce a Magreta dove si riprende il percorso natura nei pressi del il campo volo per aereomodelli e ci si immette sullo stradello ghiaiato che ci accompagna fino al sottopasso della strada statale n° 467 di Scandiano. Da qui in breve al campo calcio di Borgo Venezia (Sassuolo). Dopo aver scavalcato il torrente Vallurbana su ponticello di legno, si arriva nei pressi di San Michele (sottopassaggio per il centro del paese), da cui in breve alla traversa di Castellarano, che permette di portarsi sul lato opposto del fiume per una visita al centro storico del paese e per un eventuale anello ciclistico sulla pista ciclabile che percorre la sponda reggiana del fiume. Siamo ormai alla fine delle nostre fatiche: proseguendo in riva modenese si supera su ponticello il fosso Pescarolo arrivando infine alla base della Rupe del Pescale.

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