Borghi, chiese e ampi panorami (Itinerario n. 8)
Itinerario dalle caratteristiche di panoramicità su vari scorci del Parco verso le guglie dei Sassi, su ripide valli boscate e su aree coltivate, ma anche all’orizzonte verso le cime più alte dell’Appennino tosco-emiliano, nonché sui meandri orogenetici modellati nel tempo, dalla corrente fluviale del Panaro. Breve e semplice, senza alcuna difficoltà tecnica, deve la sua importanza al ruolo che riveste come fondamentale snodo di collegamento verso il cuore del Parco a nord e l’arroccato borgo di Castellino delle Formiche, nonché come snodo per l’esplorazione della fascia più a sud che conduce al monte della Riva e da lì a Zocca.
In questo contesto, non mancano i panorami mozzafiato sul crinale appenninico modenese-bolognese in ogni stagione dell’anno: dal bianco delle cime innevate d’inverno al rosso dei colori autunnali e primaverili, fino agli spettacolari tramonti estivi. Interessante, lungo il percorso, il piccolo agglomerato di Gainazzo, sede dell’antica rocca Montecuccoli dominante sulla valle del Panaro.
Sono segnalate, nei periodi stagionali appropriati, insetti di specie poco comuni come il cervo volante e l’Osmoderma eremita. Presenti flora e fauna tipiche legate al bosco misto e al castagneto: dai ghiri agli scoiattoli, dalla faina all’allocco, dai chirotteri ai picchi.
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