Parco del Frignano

Il Parco del Frignano si sviluppa sull'Alto Appennino Modenese con oltre 15mila ettari di estensione e un territorio che va dai 500 metri sul livello del mare agli oltre 2.000 della vetta del Cimone, il monte più alto dell'Appennino Tosco-Emiliano. Il Parco presenta un ambiente naturalisticamente ricco ed estremamente variegato. Habitat unici, di cui preservare la biodiversità, favoriscono la crescita e la conservazione di specie rare, vegetali e animali. Circhi glaciali convivono con altri trasformati in torbiere, boschi di faggete con ampie distese di sottobosco, vallette nivali si insediano alle pendici delle montagne più alti, sui quali volteggiano l'aquila reale e altri rapaci.

Parco del Frignano: 88 Itinerari

hiking-15
Escursionismo

Gli antichi borghi e il lago Pratignano

Il percorso parte dai Due Ponti (Fanano), località posta alla confluenza fra i torrenti Fellicarolo e Ospitale. Nel primo tratto, si sviluppa interamente fra boschi misti di carpino nero, roverella e cerro, intervallati da castagni fino a raggiungere il borgo delle Caselle, uno dei maggiori insediamenti rurali montani abbandonato negli anni ’50 del secolo scorso a causa di un importante evento franoso. Dopo le vestigia del borgo, il sentiero si fa più irto per l’avvicinarsi della zona dei cinghi, scoscesa stratificazione geomorfologica che sovrasta la valle del torrente Ospitale. Poi, giunti in quota, in direzione del lago si incontrano zone più rade e vecchi pascoli ricolonizzati dalla vegetazione arborea. Il lago Pratignano, di rilevante pregio naturalistico, è posto a 1.307 metri di altitudine in un’ampia conca di origine tettonica, in un’area circondata da praterie che in autunno assumono la veste migliore per la fioritura della calluna. Sullo specchio d’acqua si osserva l’incessante azione colonizzatrice delle piante palustri che lo hanno progressivamente trasformato nella torbiera più importante dell’Appennino Modenese. Nei dintorni del lago, merita una visita, sul lato ovest, un grande faggio secolare e, in posizione seminascosta sul lato est, la cavità rocciosa detta “Grotta delle fate”. Volendo, ci si può ristorare nell’area pic-nic, prima di intraprendere di nuovo la discesa lungo una cresta con vista sul monte Cimone, toccando poi gli antichi abitati di Casa del Vento e di Monte Luzzo.

Scopri di più