Alta Via dei Parchi Tappa 09 - variante - Giorno 2

Da Capanno Tassoni a Fanano

hiking-15
Escursionismo
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Dettagli Percorso

Lunghezza

9.8km

Difficoltà

E

Durata

4h 20min

Dislivello +

255m

Dislivello -

945m

Quota di partenza

1320m

Quota di arrivo

640m

Quota minima

600m

Quota massima

1320m

Ufficio turistico di Fanano

L'Ufficio Turistico di Fanano, ben organizzato ed efficiente, provvede ad offrire informazioni di carattere generale sul territorio del Parco del Frignano e distribuisce depliants, cartine, gadgets, etc. L'Ufficio fornisce anche il servizio di rilascio tesserini per la raccolta dei funghi epigei spontanei validi per la stagione in corso.

Madonna del Ponte

L’oratorio fu eretto, con iniziale dedica alla Beata Vergine Assunta, nel 1583 nei pressi del ponte con cui la Via Romea valicava il torrente Fellicarolo, ma totalmente ricostruito nel 1650 da don Pellegrino Ottonelli e dai suoi fratelli, con dedica alla Beata Vergine delle Grazie. Fortemente danneggiato dal terremoto del 1920, fu demolito e riedificato più vicino al paese, con un forte contributo economico degli emigranti fananesi: per questo motivo l’oratorio è noto anche come “la chiesa degli Emigranti”. Davanti ad esso un monumento, realizzato nel 1990 dal fananese Italo Bortolotti e da Gheorghe Filing, ricorda il più famoso di essi: Felice Pedroni (1858-1910), che scoprì l’oro in Alaska e vi fondò la città di Fairbanks. Sull’altare una notevole pala d’altare di Pellegrino da Fanano (“Padre Eterno e Santi”) che racchiude al proprio interno la venerata immagine della Madonna delle Grazie. L’organo, costruito da Domenico Traeri nel 1716, è stato restaurato nel 2004.

Via Romea Nonantolana

La Via Romea Nonantolana è un itinerario storico che collega la Pianura padana con l’Appennino tosco-emiliano. A partire dall’alto Medioevo, e per parecchi secoli, la penisola italiana fu attraversata da una fitta rete di tracciati viari utilizzati da mercanti, pellegrini, eserciti e viandanti provenienti dal Nord Europa per raggiungere Roma. L’itinerario della Via Romea Nonantolana parte da Nonantola, cuore della provincia di Modena e sede dell’importante abbazia benedettina, e risale la valle del fiume Panaro fino al confine con la Toscana. Due sono le direttrici, una orientale ed una occidentale, che si congiungono a Fanano per proseguire verso il crinale. Oggi come allora questa antica via di comunicazione è in grado di attirare i viandanti nel XXI secolo alla scoperta di borghi, pievi, castelli e di tutte le preziose tracce che la storia ci ha consegnato.

Borgo delle Caselle

Questo antico borgo rappresenta oggi un museo storico vivente ed è raggiungibile seguendo il sentiero CAI 407. Abitato da numerose famiglie, subì nel gennaio del 1953 un movimento franoso che, pur non provocando danni alle abitazioni, lambì il perimetro dell’insediamento costringendo gli abitanti ad una frettolosa quanto irreversibile evacuazione. Attualmente, è ancora possibile vedere le case in rovina ricoperte dalla vegetazione che, lentamente, ha preso il sopravvento. Da questo connubio di storia e natura, possiamo avere uno scorcio sulla vita passata delle popolazioni montanare che vivevano in questi luoghi.

Borgo La Sega

L’attuale borgata, di probabile origine cinquecentesca, come riporta la data scolpita su di un sasso, sorge ai piedi del Cinghio di Mezzogiorno. Nelle mappe del XVI secolo la località è detta “Fabbrica” in quanto esisteva una segheria. Da qui passavano probabilmente il tracciato della Modena-Pistoia e quello più antico della Via Romea Nonantolana, che proseguiva verso sud e saliva ad Ospitale. Nota per il ritrovamento di antiche incisioni su lavagne di pietra, La Sega è forse l’abitato più antico della valle, con testimonianze archeologiche risalenti al II sec a.C. La borgata ha un impianto serrato, con grandi edifici abitativi disposti prevalentemente su due livelli, com’era tipico dei villaggi montani.

Chiesa di San Giacomo a Ospitale

Posto nella piccola frazione di Ospitale, l’edificio chiesastico risale alla seconda metà del XVI secolo, realizzato sulle rovine dell’antico “ospizio” (antico posto tappa per l’accoglienza dei viandanti e pellegrini diretti a Roma) di Val di Lamola fondato da Sant’Anselmo. La chiesa, intitolata a San Giacomo, fu interamente ricostruita dopo la distruzione subita nel terremoto del 1920. All’interno, fra i modesti arredi e dipinti, conserva un prezioso candelabro pasquale in bronzo del XVI secolo.

Rifugio Capanno Tassoni

Il Rifugio Capanno Tassoni si trova a 1.317 metri di altitudine, lungo la strada che da Ospitale di Fanano sale al passo della Croce Arcana, sull'alto Appennino Modenese ai confini con la Toscana. La struttura, collocata in un bosco di faggi e abeti, offre vitto e alloggio su prenotazione. Essa svolge anche l'attività di Punto informativo del Parco del Frignano, mettendo a disposizione vario materiale promozionale e descrittivo del territorio e degli eventi in distribuzione gratuita.

Capanna Tassoni

Il nome di Capanna (o Capanno) Tassoni proviene da una piccola costruzione preesistente al rifugio attuale, probabilmente un ovile che apparteneva nel 1870 ad un certo Giovanni Tassoni, e che aveva dato, secondo le usanze, il nome alla vicina località. Nel 1930, quando venne costruito il rifugio, i terreni e i boschi, ora di proprietà della Regione Emilia-Romagna, appartenevano alla famiglia modenese dei conti Forni. Oggi la località rappresenta non solo un punto di partenza per le escursioni, ma anche una comoda base di arrivo, ristoro e soggiorno all’interno del Parco regionale del Frignano (Alto Appennino Modenese).

Scarica tracciato GPX

Descrizione

Da Capanno Tassoni si percorre il sentiero che scende a Ospitale (segnavia 415), da dove si prosegue lungo la Via Romea Nonantolana (segnavia 411 RN).  

Oltrepassato l’abitato di Ospitale, un tempo importante punto di ristoro per i pellegrini diretti a Roma, il sentiero si sviluppa sulla riva idrografica destra del Torrente Ospitale insinuandosi nella valle omonima. Lungo il percorso si incontrano piccoli borghi abitati come la Sega, con i suoi caratteristici comignoli, e ruderi abbandonati, fino a raggiungere il Ponte di Rifolengo. Da qui, oltrepassata la strada asfaltata, si riprende il sentiero sterrato (segnavia 411) e poco dopo aver oltrepassando la località Tralè si incontra il masso dell’orma del bue, proseguendo in discesa fino ad attraversare il torrente Fellicarolo per raggiungere la Madonna del Ponte e arrivare infine a Fanano.