Il “manufatto regolatore” è l’elemento principale della cassa di espansione del fiume Secchia, entrata in funzione nel 1979. Si tratta di uno sbarramento di cemento armato lungo 150 metri, alto 10 metri fuori alveo e dotato di quattro bocche a sezione rettangolare che assicurano il normale deflusso delle acque. In caso di piena, le acque in eccesso si accumulano a monte, occupando prima l’alveo del fiume e successivamente tracimano nei bacini della vera e propria cassa di espansione. Circa 800 metri a monte del manufatto regolatore si trova il “manufatto sfioratore” della cassa di espansione. Lungo circa 120 metri, costituisce un avvallamento nel sistema delle arginature che consente, in caso di piena, alle acque in eccesso di tracimare nella cassa di espansione. Infine, abbiamo il “manufatto scaricatore” che, con una sezione di 3x2 metri, consente, in caso di piena, il deflusso graduale delle acque in eccesso nella cassa di espansione, consentendo il ritorno delle acque nell’alveo a valle del manufatto regolatore tramite un canale, con tempo differito rispetto al passaggio del colmo di piena.
Manufatti Cassa di espansione
Il “manufatto regolatore” è l’elemento principale della cassa di espansione del fiume Secchia, entrata in funzione nel 1979. Si tratta di uno sbarramento di cemento armato lungo 150 metri, alto 10 metri fuori alveo e dotato di quattro bocche a sezione rettangolare che assicurano il normale deflusso delle acque. In caso di piena, le acque in eccesso si accumulano a monte, occupando prima l’alveo del fiume e successivamente tracimano nei bacini della vera e propria cassa di espansione. Circa 800 metri a monte del manufatto regolatore si trova il “manufatto sfioratore” della cassa di espansione. Lungo circa 120 metri, costituisce un avvallamento nel sistema delle arginature che consente, in caso di piena, alle acque in eccesso di tracimare nella cassa di espansione. Infine, abbiamo il “manufatto scaricatore” che, con una sezione di 3x2 metri, consente, in caso di piena, il deflusso graduale delle acque in eccesso nella cassa di espansione, consentendo il ritorno delle acque nell’alveo a valle del manufatto regolatore tramite un canale, con tempo differito rispetto al passaggio del colmo di piena.