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In bicicletta: 9 Itinerari

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Ciclovia del Parco dei Sassi

Itinerario di notevole impegno, sia per lunghezza che per dislivello, anche se accorciabile un poco in caso di necessità. Tutto gravita attorno ai Sassi, guglie arenacee emergenti nel paesaggio e quasi sempre visibili al centro dell’anello del nostro percorso. Curiosamente simili alle Meteore greche, oltre all’interesse geomorfologico essi racchiudono peculiarità botaniche e faunistiche: basti citare il picchio muraiolo, il raro geotritone presente in alcune cavità naturali o i rapaci nidificanti sulle rupi come il falco pellegrino. Da non perdere anche una visita a Pieve di Trebbio, tra l’altro vicinissima al centro visite del parco: chiesetta che conserva l’impianto romanico e parecchi elementi scultorei in pietra originali, nonostante il pesante restauro dei primi del ‘900. Dalla stazione ferroviaria di Vignola si raggiungono i confini del parco con il Sentiero Natura del fondovalle Panaro. Oltrepassato Ponte Casona si percorre la strada omonima fino all’inconfondibile bivio di quota 307 dove si sale a tornanti fino a Pieve di Trebbio. Si arriva poi a Castellaro e al Borgo dei Sassi, dominati dalle guglie arenacee che sono cuore e principale attrattiva del parco. Dopo l’eventuale salita a piedi alla più alta di esse, si torna al bivio di Castellaro per raggiungere, su asfalto, il paese di Roccamalatina. Da qui si può salire a Montecorone, altro borghetto di origine medievale incastonato tra campi e castagneti e in vista del Sasso di Sant’Andrea, oppure intraprendere subito il periplo della valle del Mulino della Riva con tortuosa strada a mezza costa che raggiunge Castellino delle Formiche, in posizione panoramica verso i Sassi. Da qui, passando per Sant’Apollonia, si scende al bivio di quota 307 già toccato all’andata e si fa ritorno a Vignola.

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Ciclovia del Secchia

Itinerario da manuale: comprende un clamoroso inizio urbano attraverso il centro storico di Modena (la meravigliosa Piazza Grande è patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco), un avvicinamento lungo piste ciclabili o stradine a traffico molto scarso, una possibile deviazione (a Campogalliano) e una meta di eccelso valore naturalistico: la riserva "Cassa di Espansione del fiume Secchia". L'itinerario comprende anche Rubiera dove si può ammirare l'antico Ospitale, il centro storico e la Pieve romanica di San Faustino. Nate alla fine degli anni ’70 come dispositivo di “sicurezza idraulica” per regolare le piene del fiume Secchia, le casse di espansione (bacini arginati con perimetro di 8 chilometri e superficie allagabile di circa 200 ettari) hanno acquisito nel tempo molteplici valenze: elemento caratteristico del paesaggio, habitat per la sosta e nidificazione di uccelli e, non ultimo, meta di escursioni e passeggiate. Dalla stazione ferroviaria di Modena si raggiunge la via Emilia e la si segue verso ovest, deviando oltre le porte della città su un percorso lungo stradine “minori” fino ad attraversare il Secchia con il bel ponte “Barchetta”. Sulla riva opposta si può deviare per il centro di Campogalliano, altrimenti dal Santuario della Sassola si raggiunge la cassa di espansione che presenta almeno tre diverse tipologie di ambienti: il bosco planiziale, il canneto lungo gli argini e le distese d’acqua, anche con vegetazione palustre. Il percorso ciclistico proposto è ben rappresentativo in quanto permette di avere informazioni visive dell’habitat complessivo dell'area protetta; consiste nel giro completo degli argini, piacevolmente arricchito da qualche variazione e da soste di carattere “contemplativo” e faunistico, vista la vocazione al birdwatching dell’intera riserva.

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Pedalate amiche – Itinerario 10 La pista ciclabile Modena-Vignola e il Percorso Natura Panaro

Si parte da piazza Grande di Modena proprio di fronte alla “porta Regia” con i due magnifici leoni stilofori, imboccando via Selmi. In breve si esce dal centro storico intersecando viale delle Rimembranze dove troviamo il primo cartello metallico che segnala il percorso ciclabile Modena-Vignola “Eurovelo 7 - MO 1”. Si continua su pista ciclabile prima a lato di via De’ Foliani e poi di via Buon Pastore. Giunti all’incrocio di via Don Minzoni bisogna portarsi sul lato opposto della strada dove la pista ciclabile continua diritto su via Fratelli Rosselli. In prossimità della rotatoria di via Panni bisogna deviare a sinistra su via D’Acquisto. Le puntuali frecce metalliche ci accompagnano in questo percorso di uscita dalla città. Al secondo impianto semaforico si devia a destra transitando su via Arezzo, poi in una zona verde tra il centro commerciale “Leclerc” e viale Dalla Chiesa fino a Vaciglio, dove un moderno ponte ciclo-pedonale consente di superare in sicurezza la Nuova Estense. È da qui che iniziava ufficialmente la pista ciclabile Modena-Vignola e da questo punto sono state calcolate le distanze chilometriche parziali riportate sui cartelli segnaletici che troveremo lungo il percorso. Imbocchiamo quindi il tracciato dell’ex-ferrovia che risulta autonomo dalla sede stradale ove scorre il traffico automobilistico, per la gioia di chi ama le escursioni in tutta tranquillità e lontano dallo smog: giunti in prossimità del ponte sul torrente Tiepido un cartello segnaletico evidenzia l’incrocio con il Percorso natura. Il nostro itinerario prosegue diritto, sottopassa la nuova rotatoria di San Donnino e arriva in breve alla omonima vecchia stazione ormai diroccata. Da San Donnino si continua sulla ciclabile dell’ex ferrovia che sottopassa l’autostrada e ci accompagna alle “stazioni” successive: San Lorenzo, Castelnuovo Rangone (Largo Fernanda Pivano), Settecani. Superato lo Stabilimento Inalca (deviazione sulla ciclabile del Guerro per Castelvetro a km 5) il tracciato corre a fianco della strada provinciale n° 16 che bisogna attraversare con prudenza. Nei pressi del “casello” di Rio Secco si oltrepassa di nuovo la strada provinciale n° 16, ma questa volta attraverso un nuovo sottopasso ciclabile. Si giunge così alle prime case di Spilamberto e poi al semaforo tra via Vignolese e viale Italia. Come opportunamente segnalato da un cartello metallico una breve deviazione sulla sinistra permette di visitare il centro storico di Spilamberto, cui si accede dal torrione medioevale con struttura in muratura e un tempo munito di un ponte levatoio. Elementi caratteristici del centro storico sono la Rocca Rangoni, il Museo Archeologico e il Palazzo del Bargello. Il nostro itinerario continua sulla ciclabile dell’exferrovia fino al suo termine: si attraversa così via Coccola, quindi via Confine, per continuare a lato di via Garofalana. Superata anche via Cornatura si percorre via Cà de Barozzi che ci accompagna fino alla stazione ferroviaria della capitale delle ciliegie. Deviando a sinistra su via Bellucci (indicazioni “centro” e “Percorso Natura Panaro km 0,5”) e poi a destra su via Trento Trieste si arriva in breve al centro di Vignola. All’ingresso del castello medioevale, svoltiamo a sinistra su via Muratori arrivando ad incrociare la strada diretta a Savignano e scendiamo al Percorso Natura Panaro, in corrispondenza della presa del canale di San Pietro. Qui si volta a sinistra (sottopasso-parcheggio) e si prosegue a fianco del corso d’acqua in direzione di Modena. Lasciati alle spalle una briglia e il ponte ferroviario (km 30,2 – ore 2.30), il percorso attraversa frutteti e piantagioni di ciliegio, sottopassa la Pedemontana diretta a Bazzano (km 33) giungendo in prossimità dei campi per il giuoco della ruzzola . Proseguendo si arriva al ponte di Spilamberto che si sottopassa al km 36,3. Il solito cartello segnaletico in metallo ci ricorda che sulla sinistra si trova il centro di Spilamberto e diritto si va verso Modena sul percorso MO 4. Continuiamo quindi sul Percorso Natura in direzione nord arrivando su una strada asfaltata diretta ad un frantoio. Un cartello riporta la scritta “Percorso Natura: tratto provvisorio. Accesso consentito solo sabato, domenica e festivi”. In attesa del percorso “definitivo” seguiamo questo stradone facendo attenzione all’eventuale transito di mezzi pesanti e prima di entrare nell’area di lavoro teniamo la destra su sentiero (freccia “pista ciclabile”), arrivando in breve a superare il Guerro su apposito ponticello ciclabile nei pressi del punto in cui il torrente si getta in Panaro. Nonostante la presenza di un arteria stradale ad intenso traffico e del casello di Modena Sud, l’area si presenta di rara tranquillità e di alto valore naturalistico: alcuni specchi d’acqua artificiali, realizzati in origine con l’intento di allevare pesce per il ripopolamento del fiume, fungono ora da rifugio per numerosi anatidi (soprattutto germani), ma anche aironi cinerini e tartarughe. Sottopassata l’autostrada del Sole e superato il bivio segnalato per San Donnino teniamo la sinistra a fianco dei laghetti di Vivinatura: con alcune pedalate in salita ci portiamo sull’argine della cassa di espansione. Il tracciato è ora largo, comodo e presenta il fondo asfaltato fino allo sbarramento in cemento sul Panaro che mette in comunicazione con Sant’Anna. Indicazioni: diritto per “Castelfranco km 4”. Noi teniamo la sinistra in discesa procedendo a zig-zag tra campi e piantagioni di pioppi fino al Ponte di Sant’Ambrogio (km 50,9 - 4.10 ore). Sottopassata via Emilia continuiamo tra frutteti e vigneti e cinquecento metri più avanti ci portiamo sulla destra orografica del fiume: in questo tratto il Panaro assume un caratteristico andamento tortuoso (“i meandri”) con sponde ben definite e assenza di isole fluviali. Segue un tratto di nuova costruzione, ben ghiaiato, che evita la riva del fiume sempre a rischio esondazioni. Attraverso una passerella ciclopedonale e un ponte si ritorna sull’altra sponda del fiume ove inizia ufficialmente il Percorso Natura – Cartello. Quest’ultimo da una parte prosegue per Villa Sorra e Nonantola e dall’altra attraversa il fiume e rientra in città utilizzando la rete di piste ciclabili. Imbocchiamo quindi stradello Panaro e al bivio con stradello Sottopassaggio teniamo la sinistra fino all’incrocio con viale Caduti sul lavoro. Sul lato opposto si segue la pista ciclabile a destra e poi subito a sinistra nel parco. All’incrocio con viale Indipendenza svoltiamo a sinistra e poco più avanti, utilizzando una delle numerose strisce pedonali, ci portiamo sul lato opposto della strada . Qui la pista in sede propria non presenta interruzioni e prosegue in direzione ovest a fianco di via Divisione Acqui, transita a lato del centro commerciale “I Portali” e del Palazzetto dello Sport per giungere in breve nei pressi dello stabilimento “Maserati” dove si incrocia via Menotti. Alla rotatoria teniamo la sinistra su quest’ultima fino al Ponte della Pradella dove si incrocia via Emilia. Svoltando a destra si fa ritorno in breve al punto di partenza.

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