Via Matildica del Volto Santo

Un itinerario lungo 285 chilometri che attraversa in 11 tappe (con 3 varianti) il territorio di 3 regioni  italiane (Lombardia, Emilia, Toscana) ricche di cultura, tradizioni, paesaggi.
Da Mantova a Lucca passando per Reggio Emilia.
Dalle pianure del Po, attraverso le colline e montagne del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, fino alle valli della Garfagnana.

 

Link utili

viamatildica.it

 

Via Matildica del Volto Santo: 11 Itinerari

hiking-15
Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo 4

E’ una tappa da non sottovalutare, con le prime vere salite della Via Matildica. E’ una tappa che, in particolare nella seconda parte, è esposta al sole. E’ un fattore da tener presente nel periodo estivo, programmando bene l’ora di partenza e le soste. Il punto di riferimento per imboccare la Via Matildica venendo dal centro della città o dalla vecchia stazione (non quella ad Alta Velocità) è il Ponte di San Pellegrino, che si raggiunge transitando per Porta Castello e proseguendo su viale Umberto I. Già qui, sul lato sinistro è possibile notare i segnali della Via Matildica. Passato il ponte, sulla sinistra si trova l’inizio del percorso con cartelli che indicano anche la distanza da San Pellegrino in Alpe. E’ una comoda pista ciclo-pedonale che corre lungo il torrente Crostolo e che ci porterà fino in corrispondenza di Villa d’Este anche detta Vasca di Corbelli, che si può visitare dall’esterno con una brevissima deviazione dal percorso. Tornati sul tracciato, sul terrapieno della diga sul torrente, dobbiamo affrontare una ripida ma breve discesa, che porta al sentiero che costeggia il corso d’acqua, prima nel mezzo di una zona di rimboschimento, poi tra campi coltivati fino al ponte di Puianello, dove il sentiero si trasforma di nuovo in pista ciclo-pedonale fino a Vezzano. Una volta alle porte di Vezzano sul Crostolo, si transita sotto il ponte del torrente Campola e si deve risalire sulla Statale 63 per attraversare un ponte in legno che ci conduce ad un attraversamento pedonale (fare attenzione). Si procede fino al centro di Vezzano dove si può riprendere la ciclo-pedonale per raggiungere l’EcoParco di Vezzano. All’altezza dell’Ecoparco si deve riattraversare la statale (prestare molta attenzione) e imboccare la strada sterrata che sale a fianco del parco e che ci porterà fino alla sommità del monte Grafagnana, in direzione di Pecorile. Dal monte Grafagnana scendiamo seguendo le indicazioni dei cartelli per Pecorile (attenzione ad alcuni tratti argillosi). Arrivati nella parte vecchia dell’abitato raggiungiamo l’incrocio con la provinciale che sale da Vezzano. Svoltiamo a sinistra passando davanti ad una fontana, davanti alla chiesa e ad un bar trattoria. Proseguendo incontreremo un incrocio e seguiremo le indicazioni per Canossa e Votigno. E’ un tratto di strada asfaltata che ci condurrà ad una altra deviazione, quella per Casola Canossa e la chiesa che vediamo sulla nostra destra in alto e che dobbiamo raggiungere. Una volta a Casola proseguiamo salendo sulla strada asfaltata fino al borgo di Casola di Mezzo. Poco dopo le case, sulla sinistra, parte il percorso che ci condurrà verso il crinale della collina, dove seguiremo le indicazioni del sentiero per Canossa. Sono tre chilometri di saliscendi, anche faticosi, che ci porteranno all’incrocio con la provinciale 73. Il castello di Canossa è lì sulla nostra sinistra, ad un chilometro, raggiungibile percorrendo il lato della provinciale in un tratto ormai piano.
 

Scopri di più

hiking-15
Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo 5

Si parte dal Castello di Canossa per salire su asfalto al borgo di Cavandola, qui sulla destra inizia la strada sterrata che porta a Cerredolo de Coppi. Raggiunto il paese (da dove passano diversi sentieri) la Via Matildica prende sulla sinistra il sentiero per il borgo di Bergogno. E’ un tratto ombreggiato che attraversa il bosco della Pentoma. L’ultima parte della discesa per arrivare alla fonte, prima di risalire verso Bergogno, è ripida e sassosa. Prestare attenzione. Poco dopo Bergogno, passato il cartello del paese, in corrispondenza di un palo telefonico il percorso della Via Matildica svolta bruscamente a destra per procedere poi su una strada sterrata ampia, prima in piano e poi in discesa. Quasi alla fine della discesa, brusca deviazione a sinistra all’interno del bosco (segnalata) per salire su sentiero ripido alla località di Crocicchio dove si incrocia di nuovo a strada provinciale in asfalto. Saliamo a destra sula strada in asfalto per 300 metri. Passati i tornanti troveremo sulla destra il sentiero che sale e che, dopo circa 500 metri, incrocia brevemente e di nuovo la strada in asfalto per prendere la carraia che scende a sinistra verso Monchio. Da Monchio (toponimo molto comune in appennino reggiano) si prosegue su sentiero verso il Castello di Sarzano e Casina. Dal castello si gode un’ampia vista su tutto l’appennino reggiano. Da dietro il castello si scende, tenendo la sinistra, verso le prime case ai margini di Casina, paese dove troverete tutti i servizi (anche autobus per raggiungere Carpineti in caso di difficoltà, ma con poche corse giornaliere). Dal centro di Casina, davanti al municipio dove troverete anche una fontanella, si scende a destra per via Roma e tenendosi sempre a destra è necessario imboccare via Ca’ Matta, su cui rimarremo fino ad incrociare la piccola via Gramsci che sale ripida sulla sempre sulla destra (dove è visibile anche una antica colombaia) prima su asfalto poi su sterrato che passa a fianco di un ripetitore telefonico. Si scende così a Migliara nella zona della chiesa parrocchiale e di lì si continua verso l’incrocio con via Migliara Centro. Dal sottopasso della via Militare Lunigiana si prosegue in direzione di Marola, prima attraverso via Alighieri e poi, tenendo la destra, su via Boastra dove i cartelli indicano “Castello“. Dopo un chilometro e mezzo, raggiunto un gruppo di case, il percorso della Via Matildica sale sulla sinistra lasciando via Boastra. Siamo su uno dei sentieri dei grandi castagneti di Marola. Procedendo si arriverà nei pressi di un agriturismo dove il tracciato vira a sinistra per andare a raggiungere via Canova, dove saliremo per via Poggio fino all’incrocio con la strada principale di Marola che immediatamente incrocia quella che porta al seminario e alla sua bella chiesa. Dal seminario la strada asfaltata scende in direzione Carpineti e verso il vecchio tracciato della Statale 63 che attraverseremo in località Campo dell’Oppio, per infilare il sentiero che scende verso Carezza passando sul fianco sinistro di un piccolo allevamento. A Carezza ritroveremo l’asfalto che ci porterà in leggera discesa fino alla località di Cigarello. Il profilo del Castello di Carpineti è davanti a noi e ci accompagnerà. A Cigarello, non seguiamo il cartello stradale per Carpineti (strada trafficata) ma voltiamo a destra per raggiungere la chiesa di San Donnino in mezzo ad una vallata silenziosa. Di fronte all’edificio religioso, sulla strada, attraverseremo il corso d’acqua su un piccolo ponte in cemento (i ponti sono due, uno stradale e uno pedonale qualche metro più avanti, entrambi portano a Carpineti attraverso il borgo di Riana). Una volta alla periferia di Carpineti per raggiungere il centro del paese prendiamo via I Maggio e poi svoltando a sinistra, via Crispi.

Scopri di più

hiking-15
Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo Tappa 4B

Dalla zona sud della città di Reggio, nel quartiere San Pellegrino, si attraversa il torrente Crostolo sull’omonimo ponte per poi imboccare sulla sinistra il percorso ciclopedonale che risale verso sud affiancando il torrente. Si prosegue su questo facile tracciato superando le località di Rivalta (con la Reggia e relativo parco) e Villa d’Este – Vasca di Corbelli. Si oltrepassa quindi Puianello, frazione del comune matildico di Quattro Castella, per arrivare dopo una manciata di chilometri a Vezzano sul Crostolo. Si fiancheggia tutto il paese fino all’altezza dell’Ecoparco dove si attraversa il torrente Crostolo due volte nel giro di poche centinaia di metri. La prima su un ponte in legno, la seconda su un ponte in cemento. A questo punto è necessario attraversare la Statale 63 in prossimità del grande parcheggio dell’Ecoparco prestando molta attenzione al traffico veicolare. Fin qui il tracciato è coinciso con la tappa n.5 della Via Matildica che da Reggio conduce al Castello di Canossa. Ora invece di imboccare il sentiero che sale verso Monte Grafagnana si attraversa l’Ecoparco all’ombra della vegetazione, per raggiungere poco dopo la località di Casoletta. Da qui si prende il vecchio tratto asfaltato della Statale 63 fino all’inizio della frazione di La Vecchia dove riattraverseremo, sempre con attenzione la statale e poi su un altro ponte, il torrente Crostolo. Proseguendo si salirà gradualmente verso La Vecchia e la zona del cimitero locale, dove si imboccherà sulla sinistra Via Ca de’ Cesari per proseguire attraverso Case Caprari e Scarzola, fino a giungere a Montalto-Casaratta, arrivo della tappa.
 

Scopri di più

hiking-15
Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo Tappa 6

Dal centro di Carpineti, dietro la chiesa, prendiamo il sentiero che sale in mezzo al bosco fino al Castello delle Carpinete. E’ un tratto in salita impegnativo di poco meno di due chilometri di lunghezza e circa 200 metri di dislivello. Dal Castello la prossima tappa è il borgo di Savognatica. Per raggiungerlo la via più semplice ed immediata (quella indicata in mappa e nella traccia gpx) è quella su asfalto che scende per circa 800 metri sulla provinciale fino ad incontrare l’incrocio stradale per Savognatica, che è raggiungibile anche via sentiero (attualmente non adeguatamente segnalato e con possibilità di erba alta, dalla vicina chiesa di San Pietro). Dal Castello delle Carpinete è possibile raggiungere la chiesa di San Pietro anche su un breve tratto del sentiero Spallanzani. Da Savognatica, nei pressi di un fontanile, si scende inizialmente a sinistra su strada sterrata con una serie di saliscendi nel bosco e  su calanchi fino ad arrivare in località boschi di Coliolla dove si ritrova per breve tratto la strada in asfalto. Si procede fino alle poche case di Coliolla con tratti erbosi, sterrati e di asfalto e dopo aver attraversato un’azienda agricola si scende decisamente tenendo la sinistra. Di qui e fino al fiume Secchia si affrontano diversi tratti di discesa ripida ed impegnativa in cui prestare attenzione. Prima dell’ultimo tratto in discesa verso il fiume, si arriva alle poche case di Cavanna di Sopra. Qui si hanno due possibilità: quella più comoda, anche se leggermente più lunga (ed è quella riportata in mappa e nella traccia gpx) prosegue a destra su asfalto, quella più corta su sentiero (spesso con erba alta e con passaggio vicino ad allevamento di cani) a sinistra. Entrambe portano al Ponte dell’Oca sul Secchia che attraversiamo per salire a Cavola, prima su un paio di tornanti in asfalto (prestare attenzione) poi su strada sterrata. Da Cavola poco dopo la chiesa, nei pressi di una azienda agricola si imbocca la sterrata che ci porterà a Stiano, poi a Corneto, Manno ed infine Toano. A Stiano è anche possibile salire su asfalto direttamente a Toano, con un percorso più breve ma che non attraversa i borghi di Corneto e Manno.

Scopri di più

hiking-15
Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo Tappa 7

Il sentiero di questa tappa parte dalla Pieve di Toano e procede pianeggiante in direzione sud-ovest per circa un chilometro in mezzo alla pineta, per poi scendere bruscamente a sinistra per andare ad intercettare la strada provinciale in località Polcione. Di lì si scende su via Polcione e nei pressi delle case si tiene la destra. La strada sterrata, a tratti ripida, arriva all’oratorio dei Prevedelli. Di lì passando tra le case sottostanti si giunge in breve all’abitato di Frale. Da Frale si procedere come da segnaletica su sterrata e si scende verso un piccolo fosso. Di lì il sentiero prosegue risalendo brevemente a fianco di una recinzione di un fondo chiuso. In sommità il percorso scende nuovamente, fino ad incrociare la strada asfaltata di via Bonzeti, qui in corrispondenza di una curva e prima di entrare tra le case di Villa Bonicelli si imbocca la sterrata sulla sinistra che prosegue parallela al torrente, fino ad arrivare in corrispondenza delle fonti di Quara. Dalle fonti il sentiero risale verso le balze di Malpasso. Si prosegue sul sentiero fino a Cadignano. Qui, fuori dal tracciato della via Matildica, ma a poche centinaia di metri, si trova l’omonimo ponte a schiena d’asino sul Dolo. La Via Matildica prosegue invece salendo verso la località di Gova, seguendo il tracciato del sentiero 613 che percorre parte della strada asfaltata che congiunge le due località. Da qui si imbocca la piccola strada che scende a Campolungo e di lì, quasi sempre su asfalto, si prosegue fino a Case Rossi e poi Morsiano. Da Morsiano si prende la strada con indicazione Romanoro, dopo un chilometro incontreremo un ponte. La Via Matildica prosegue con il guado del torrente Cervarolo. Guado da valutare a seconda delle condizioni del terreno e di quelle personali. Dal torrente salita, inizialmente ripida, verso Gazzano. Per evitare il guado si può imboccare il ponte predetto sul Dolo e poco dopo sulla destra si prende il sentiero 690A che intercetta poi il sentiero 598 SM (il Tracciolino) che porta fino alla diga di Fontanaluccia. Da lì si risale brevemente a Gazzano.
 

Scopri di più