Via Matildica del Volto Santo 4

Da Reggio Emilia a Castello di Canossa

hiking-15
Escursionismo
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Dettagli Percorso

Lunghezza

28.8km

Durata

11h 14min

Dislivello +

1048m

Dislivello -

601m

Quota di partenza

64m

Quota di arrivo

511m

Quota minima

64m

Quota massima

528m

Ufficio Informazioni Turistiche UIT Le Terre Matildiche

L'edificio, restaurato sotto la supervisione della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, dal 2014 ospita l'ufficio U.I.T. Le Terre Matildiche, il quale fornisce informazioni inerenti alla sentieristica e la Riserva Naturale di Campotrera, offre servizio di informazioni turistiche con distribuzione materiali informativi su strutture ricettive e siti ristorativi, vende materiale informativo legato alla sentieristica, ai siti protetti e monumenti storici del Comune di Canossa.

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Descrizione

E’ una tappa da non sottovalutare, con le prime vere salite della Via Matildica. E’ una tappa che, in particolare nella seconda parte, è esposta al sole. E’ un fattore da tener presente nel periodo estivo, programmando bene l’ora di partenza e le soste. Il punto di riferimento per imboccare la Via Matildica venendo dal centro della città o dalla vecchia stazione (non quella ad Alta Velocità) è il Ponte di San Pellegrino, che si raggiunge transitando per Porta Castello e proseguendo su viale Umberto I. Già qui, sul lato sinistro è possibile notare i segnali della Via Matildica. Passato il ponte, sulla sinistra si trova l’inizio del percorso con cartelli che indicano anche la distanza da San Pellegrino in Alpe. E’ una comoda pista ciclo-pedonale che corre lungo il torrente Crostolo e che ci porterà fino in corrispondenza di Villa d’Este anche detta Vasca di Corbelli, che si può visitare dall’esterno con una brevissima deviazione dal percorso. Tornati sul tracciato, sul terrapieno della diga sul torrente, dobbiamo affrontare una ripida ma breve discesa, che porta al sentiero che costeggia il corso d’acqua, prima nel mezzo di una zona di rimboschimento, poi tra campi coltivati fino al ponte di Puianello, dove il sentiero si trasforma di nuovo in pista ciclo-pedonale fino a Vezzano. Una volta alle porte di Vezzano sul Crostolo, si transita sotto il ponte del torrente Campola e si deve risalire sulla Statale 63 per attraversare un ponte in legno che ci conduce ad un attraversamento pedonale (fare attenzione). Si procede fino al centro di Vezzano dove si può riprendere la ciclo-pedonale per raggiungere l’EcoParco di Vezzano. All’altezza dell’Ecoparco si deve riattraversare la statale (prestare molta attenzione) e imboccare la strada sterrata che sale a fianco del parco e che ci porterà fino alla sommità del monte Grafagnana, in direzione di Pecorile. Dal monte Grafagnana scendiamo seguendo le indicazioni dei cartelli per Pecorile (attenzione ad alcuni tratti argillosi). Arrivati nella parte vecchia dell’abitato raggiungiamo l’incrocio con la provinciale che sale da Vezzano. Svoltiamo a sinistra passando davanti ad una fontana, davanti alla chiesa e ad un bar trattoria. Proseguendo incontreremo un incrocio e seguiremo le indicazioni per Canossa e Votigno. E’ un tratto di strada asfaltata che ci condurrà ad una altra deviazione, quella per Casola Canossa e la chiesa che vediamo sulla nostra destra in alto e che dobbiamo raggiungere. Una volta a Casola proseguiamo salendo sulla strada asfaltata fino al borgo di Casola di Mezzo. Poco dopo le case, sulla sinistra, parte il percorso che ci condurrà verso il crinale della collina, dove seguiremo le indicazioni del sentiero per Canossa. Sono tre chilometri di saliscendi, anche faticosi, che ci porteranno all’incrocio con la provinciale 73. Il castello di Canossa è lì sulla nostra sinistra, ad un chilometro, raggiungibile percorrendo il lato della provinciale in un tratto ormai piano.
 

Link utili

viamatildica.it