Tra pascoli e capanne celtiche
Il percorso si sviluppa dall’antico abitato di Doccia (frazione del comune di Fiumalbo) verso le praterie di alta quota, tra estesi vaccinieti (le brughiere di mirtillo nero) e pascoli, con ampi spazi aperti e diversi punti panoramici. Connotano l’itinerario i particolari e antichi elementi architettonici rappresentati dalle “capanne celtiche”, abitazioni costruite con pietre locali, ma con tetto rivestito in paglia e di forma frontale “a scalette”, geometrie che ricordano analoghe costruzioni del Nord Europa. Lungo questo itinerario se ne incontrano diverse, sia ristrutturate che originarie. Pietre antiche murate “a secco” si ritrovano anche al cosiddetto Muraglione, eretto un tempo come protezione dalle rovinose piene del rio Cella, prima di raggiungere l’ampio spazio erboso del Campile, da cui si gode di un’ampia e panoramica visuale. Da qui si percorre lo “stradone dei faggi” lungo la fiancata fiumalbina del monte Cimone, dove non è difficile scorgere in cielo aquile solitarie in volo di caccia. Un altro bel panorama lo si trova poi sull’altipiano di Piancavallaro, ai piedi della vetta del Cimone, dove la vista spazia dal monte Gomito al Rondinaio, fino ai monti Cusna e Prado. Lungo la discesa per il rientro, infine, s’incontrano alcune capanne celtiche ristrutturate come abitazioni private.
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