Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto Collina Reggiana - Terre di Matilde

Il Paesaggio naturale e seminaturale protetto Collina Reggiana-Terre di Matilde si estende per 29.777 ettari nel territorio di undici comuni e tutela un'area collinare compresa tra il crinale appenninico tosco-emiliano e la pedecollina reggiana che interessa i bacini idrografici del fiume Enza ed in parte del fiume Secchia. La morfologia del territorio è scolpita dai torrenti Tresinaro, Crostolo e Tassobbio. La geodiversità è piuttosto ampia: dalle ofioliti della zona di Rossena e Campotrera, dove insiste l'omonima Riserva, alle Salse di Regnano, caratterizzate da una modesta attività lutivoma con cono e colata di fango; dalla rupe arenacea di Canossa alle morfologie calanchive che la circondano; dalle morfologie carsiche dei gessi messiniani agli strati verticalizzati di Flysch del monte Duro.

Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto Collina Reggiana - Terre di Matilde: 57 Itinerari

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Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo 5

Si parte dal Castello di Canossa per salire su asfalto al borgo di Cavandola, qui sulla destra inizia la strada sterrata che porta a Cerredolo de Coppi. Raggiunto il paese (da dove passano diversi sentieri) la Via Matildica prende sulla sinistra il sentiero per il borgo di Bergogno. E’ un tratto ombreggiato che attraversa il bosco della Pentoma. L’ultima parte della discesa per arrivare alla fonte, prima di risalire verso Bergogno, è ripida e sassosa. Prestare attenzione. Poco dopo Bergogno, passato il cartello del paese, in corrispondenza di un palo telefonico il percorso della Via Matildica svolta bruscamente a destra per procedere poi su una strada sterrata ampia, prima in piano e poi in discesa. Quasi alla fine della discesa, brusca deviazione a sinistra all’interno del bosco (segnalata) per salire su sentiero ripido alla località di Crocicchio dove si incrocia di nuovo a strada provinciale in asfalto. Saliamo a destra sula strada in asfalto per 300 metri. Passati i tornanti troveremo sulla destra il sentiero che sale e che, dopo circa 500 metri, incrocia brevemente e di nuovo la strada in asfalto per prendere la carraia che scende a sinistra verso Monchio. Da Monchio (toponimo molto comune in appennino reggiano) si prosegue su sentiero verso il Castello di Sarzano e Casina. Dal castello si gode un’ampia vista su tutto l’appennino reggiano. Da dietro il castello si scende, tenendo la sinistra, verso le prime case ai margini di Casina, paese dove troverete tutti i servizi (anche autobus per raggiungere Carpineti in caso di difficoltà, ma con poche corse giornaliere). Dal centro di Casina, davanti al municipio dove troverete anche una fontanella, si scende a destra per via Roma e tenendosi sempre a destra è necessario imboccare via Ca’ Matta, su cui rimarremo fino ad incrociare la piccola via Gramsci che sale ripida sulla sempre sulla destra (dove è visibile anche una antica colombaia) prima su asfalto poi su sterrato che passa a fianco di un ripetitore telefonico. Si scende così a Migliara nella zona della chiesa parrocchiale e di lì si continua verso l’incrocio con via Migliara Centro. Dal sottopasso della via Militare Lunigiana si prosegue in direzione di Marola, prima attraverso via Alighieri e poi, tenendo la destra, su via Boastra dove i cartelli indicano “Castello“. Dopo un chilometro e mezzo, raggiunto un gruppo di case, il percorso della Via Matildica sale sulla sinistra lasciando via Boastra. Siamo su uno dei sentieri dei grandi castagneti di Marola. Procedendo si arriverà nei pressi di un agriturismo dove il tracciato vira a sinistra per andare a raggiungere via Canova, dove saliremo per via Poggio fino all’incrocio con la strada principale di Marola che immediatamente incrocia quella che porta al seminario e alla sua bella chiesa. Dal seminario la strada asfaltata scende in direzione Carpineti e verso il vecchio tracciato della Statale 63 che attraverseremo in località Campo dell’Oppio, per infilare il sentiero che scende verso Carezza passando sul fianco sinistro di un piccolo allevamento. A Carezza ritroveremo l’asfalto che ci porterà in leggera discesa fino alla località di Cigarello. Il profilo del Castello di Carpineti è davanti a noi e ci accompagnerà. A Cigarello, non seguiamo il cartello stradale per Carpineti (strada trafficata) ma voltiamo a destra per raggiungere la chiesa di San Donnino in mezzo ad una vallata silenziosa. Di fronte all’edificio religioso, sulla strada, attraverseremo il corso d’acqua su un piccolo ponte in cemento (i ponti sono due, uno stradale e uno pedonale qualche metro più avanti, entrambi portano a Carpineti attraverso il borgo di Riana). Una volta alla periferia di Carpineti per raggiungere il centro del paese prendiamo via I Maggio e poi svoltando a sinistra, via Crispi.

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Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo Tappa 4B

Dalla zona sud della città di Reggio, nel quartiere San Pellegrino, si attraversa il torrente Crostolo sull’omonimo ponte per poi imboccare sulla sinistra il percorso ciclopedonale che risale verso sud affiancando il torrente. Si prosegue su questo facile tracciato superando le località di Rivalta (con la Reggia e relativo parco) e Villa d’Este – Vasca di Corbelli. Si oltrepassa quindi Puianello, frazione del comune matildico di Quattro Castella, per arrivare dopo una manciata di chilometri a Vezzano sul Crostolo. Si fiancheggia tutto il paese fino all’altezza dell’Ecoparco dove si attraversa il torrente Crostolo due volte nel giro di poche centinaia di metri. La prima su un ponte in legno, la seconda su un ponte in cemento. A questo punto è necessario attraversare la Statale 63 in prossimità del grande parcheggio dell’Ecoparco prestando molta attenzione al traffico veicolare. Fin qui il tracciato è coinciso con la tappa n.5 della Via Matildica che da Reggio conduce al Castello di Canossa. Ora invece di imboccare il sentiero che sale verso Monte Grafagnana si attraversa l’Ecoparco all’ombra della vegetazione, per raggiungere poco dopo la località di Casoletta. Da qui si prende il vecchio tratto asfaltato della Statale 63 fino all’inizio della frazione di La Vecchia dove riattraverseremo, sempre con attenzione la statale e poi su un altro ponte, il torrente Crostolo. Proseguendo si salirà gradualmente verso La Vecchia e la zona del cimitero locale, dove si imboccherà sulla sinistra Via Ca de’ Cesari per proseguire attraverso Case Caprari e Scarzola, fino a giungere a Montalto-Casaratta, arrivo della tappa.
 

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