Itinerari storici

Itinerari storici: 54 Itinerari

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Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo 4

E’ una tappa da non sottovalutare, con le prime vere salite della Via Matildica. E’ una tappa che, in particolare nella seconda parte, è esposta al sole. E’ un fattore da tener presente nel periodo estivo, programmando bene l’ora di partenza e le soste. Il punto di riferimento per imboccare la Via Matildica venendo dal centro della città o dalla vecchia stazione (non quella ad Alta Velocità) è il Ponte di San Pellegrino, che si raggiunge transitando per Porta Castello e proseguendo su viale Umberto I. Già qui, sul lato sinistro è possibile notare i segnali della Via Matildica. Passato il ponte, sulla sinistra si trova l’inizio del percorso con cartelli che indicano anche la distanza da San Pellegrino in Alpe. E’ una comoda pista ciclo-pedonale che corre lungo il torrente Crostolo e che ci porterà fino in corrispondenza di Villa d’Este anche detta Vasca di Corbelli, che si può visitare dall’esterno con una brevissima deviazione dal percorso. Tornati sul tracciato, sul terrapieno della diga sul torrente, dobbiamo affrontare una ripida ma breve discesa, che porta al sentiero che costeggia il corso d’acqua, prima nel mezzo di una zona di rimboschimento, poi tra campi coltivati fino al ponte di Puianello, dove il sentiero si trasforma di nuovo in pista ciclo-pedonale fino a Vezzano. Una volta alle porte di Vezzano sul Crostolo, si transita sotto il ponte del torrente Campola e si deve risalire sulla Statale 63 per attraversare un ponte in legno che ci conduce ad un attraversamento pedonale (fare attenzione). Si procede fino al centro di Vezzano dove si può riprendere la ciclo-pedonale per raggiungere l’EcoParco di Vezzano. All’altezza dell’Ecoparco si deve riattraversare la statale (prestare molta attenzione) e imboccare la strada sterrata che sale a fianco del parco e che ci porterà fino alla sommità del monte Grafagnana, in direzione di Pecorile. Dal monte Grafagnana scendiamo seguendo le indicazioni dei cartelli per Pecorile (attenzione ad alcuni tratti argillosi). Arrivati nella parte vecchia dell’abitato raggiungiamo l’incrocio con la provinciale che sale da Vezzano. Svoltiamo a sinistra passando davanti ad una fontana, davanti alla chiesa e ad un bar trattoria. Proseguendo incontreremo un incrocio e seguiremo le indicazioni per Canossa e Votigno. E’ un tratto di strada asfaltata che ci condurrà ad una altra deviazione, quella per Casola Canossa e la chiesa che vediamo sulla nostra destra in alto e che dobbiamo raggiungere. Una volta a Casola proseguiamo salendo sulla strada asfaltata fino al borgo di Casola di Mezzo. Poco dopo le case, sulla sinistra, parte il percorso che ci condurrà verso il crinale della collina, dove seguiremo le indicazioni del sentiero per Canossa. Sono tre chilometri di saliscendi, anche faticosi, che ci porteranno all’incrocio con la provinciale 73. Il castello di Canossa è lì sulla nostra sinistra, ad un chilometro, raggiungibile percorrendo il lato della provinciale in un tratto ormai piano.
 

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Escursionismo

Via Matildica del Volto Santo 5

Si parte dal Castello di Canossa per salire su asfalto al borgo di Cavandola, qui sulla destra inizia la strada sterrata che porta a Cerredolo de Coppi. Raggiunto il paese (da dove passano diversi sentieri) la Via Matildica prende sulla sinistra il sentiero per il borgo di Bergogno. E’ un tratto ombreggiato che attraversa il bosco della Pentoma. L’ultima parte della discesa per arrivare alla fonte, prima di risalire verso Bergogno, è ripida e sassosa. Prestare attenzione. Poco dopo Bergogno, passato il cartello del paese, in corrispondenza di un palo telefonico il percorso della Via Matildica svolta bruscamente a destra per procedere poi su una strada sterrata ampia, prima in piano e poi in discesa. Quasi alla fine della discesa, brusca deviazione a sinistra all’interno del bosco (segnalata) per salire su sentiero ripido alla località di Crocicchio dove si incrocia di nuovo a strada provinciale in asfalto. Saliamo a destra sula strada in asfalto per 300 metri. Passati i tornanti troveremo sulla destra il sentiero che sale e che, dopo circa 500 metri, incrocia brevemente e di nuovo la strada in asfalto per prendere la carraia che scende a sinistra verso Monchio. Da Monchio (toponimo molto comune in appennino reggiano) si prosegue su sentiero verso il Castello di Sarzano e Casina. Dal castello si gode un’ampia vista su tutto l’appennino reggiano. Da dietro il castello si scende, tenendo la sinistra, verso le prime case ai margini di Casina, paese dove troverete tutti i servizi (anche autobus per raggiungere Carpineti in caso di difficoltà, ma con poche corse giornaliere). Dal centro di Casina, davanti al municipio dove troverete anche una fontanella, si scende a destra per via Roma e tenendosi sempre a destra è necessario imboccare via Ca’ Matta, su cui rimarremo fino ad incrociare la piccola via Gramsci che sale ripida sulla sempre sulla destra (dove è visibile anche una antica colombaia) prima su asfalto poi su sterrato che passa a fianco di un ripetitore telefonico. Si scende così a Migliara nella zona della chiesa parrocchiale e di lì si continua verso l’incrocio con via Migliara Centro. Dal sottopasso della via Militare Lunigiana si prosegue in direzione di Marola, prima attraverso via Alighieri e poi, tenendo la destra, su via Boastra dove i cartelli indicano “Castello“. Dopo un chilometro e mezzo, raggiunto un gruppo di case, il percorso della Via Matildica sale sulla sinistra lasciando via Boastra. Siamo su uno dei sentieri dei grandi castagneti di Marola. Procedendo si arriverà nei pressi di un agriturismo dove il tracciato vira a sinistra per andare a raggiungere via Canova, dove saliremo per via Poggio fino all’incrocio con la strada principale di Marola che immediatamente incrocia quella che porta al seminario e alla sua bella chiesa. Dal seminario la strada asfaltata scende in direzione Carpineti e verso il vecchio tracciato della Statale 63 che attraverseremo in località Campo dell’Oppio, per infilare il sentiero che scende verso Carezza passando sul fianco sinistro di un piccolo allevamento. A Carezza ritroveremo l’asfalto che ci porterà in leggera discesa fino alla località di Cigarello. Il profilo del Castello di Carpineti è davanti a noi e ci accompagnerà. A Cigarello, non seguiamo il cartello stradale per Carpineti (strada trafficata) ma voltiamo a destra per raggiungere la chiesa di San Donnino in mezzo ad una vallata silenziosa. Di fronte all’edificio religioso, sulla strada, attraverseremo il corso d’acqua su un piccolo ponte in cemento (i ponti sono due, uno stradale e uno pedonale qualche metro più avanti, entrambi portano a Carpineti attraverso il borgo di Riana). Una volta alla periferia di Carpineti per raggiungere il centro del paese prendiamo via I Maggio e poi svoltando a sinistra, via Crispi.

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