Romea Nonantolana orientale Tappa 3

Da Vignola a Samone

hiking-15
Escursionismo
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Dettagli Percorso

Lunghezza

21.8km

Difficoltà

E

Durata

10h 08min

Dislivello +

1364m

Dislivello -

880m

Quota di partenza

122m

Quota di arrivo

606m

Quota minima

114m

Quota massima

606m

Marano Vecchio

Marano è citato per la prima volta in un documento dell’887 con il nome di Castiglione. Il suo nome deriva da “terra marna”, la terra grassa con cui si concimavano i terreni. La parte antica di Marano Vecchio si sviluppa verso il colle con case di aspetto medievale. Qui è l’oratorio di S. Antonio da Padova, del XVI secolo ed un vasto fabbricato chiamato “il Convento”, del XVIII secolo. Alla sommità del colle, il castello dei Montecuccoli, del quale oggi rimangono solo alcuni resti delle mura.

Rio Frascara

Affluente in riva destra del fiume Panaro, ha scavato una vallecola delimitata da ampie pareti rocciose con vegetazione ripariale. L’ambiente fresco permette la presenza del faggio, non abituale a queste quote collinari. A valle, l’affiorare di rocce argillose consente una minor profondità dell’alveo e vegetazione tipica di ambienti più luminosi e aridi. Interessante la presenza di rocce composte da argille di colore rosso (ossidi di ferro), viola, grigio, nero o verde in base alla composizione mineralogica presente al momento della formazione. Sono polveri atmosferiche depositate, a pioggia, sul fondo di un antico mare (Bacino Ligure, 140-45 milioni di anni fa). La principale emergenza botanica è la Camphorosma monspeliaca, pianta ad areale fortemente frammentato che forma densi cuscinetti isolati sul substrato argilloso a forte concentrazione di sali (cloruri).

Pieve di Trebbio

Posta a 463 metri sul livello del mare è citata su una carta di Nonantola del 996 assieme a Guiglia. Della chiesa, dedicata a San Giovanni, si hanno notizie dal 1163, ma è databile al secolo precedente. All’interno sono conservate pitture e sculture di notevole pregio. Elementi del presbiterio sono probabilmente dell’VIII-IX secolo e alcuni capitelli, come quelli della cripta, dell’XI. La tela di San Giovanni Battista è del ‘600 e nel battistero ottagonale antistante la chiesa, costruito nel 1907, è conservato un fonte battesimale scolpito databile al IX secolo.

Castellaro

Costituì probabilmente una delle quattro rocche confermate dagli Estensi ai Pio nel 1420 assieme ad altri fortilizi. Il nucleo abitato, situato in posizione panoramica di fronte ai Sassi sulla sommità di un accentuato pendio, è costituito da diversi edifici. Numerosi sono gli elementi architettonici significativi che ne documentano l’origine tre-quattrocentesca. Nei pressi dell’abitato, su un affioramento di roccia, si eleva una imponente torre isolata a pianta quadrata con parte inferiore in pietra, la cui copertura termina con una guglia in laterizio decorata con archetti dentellati e fori per rondoni. All’interno, al primo piano, è presente una volta a botte in arenaria. La torre anticamente era il campanile della chiesa parrocchiale, in origine situata presso i Sassi. La famiglia Ferrari, nel XVIII secolo, ottenne l’edificio in cambio di lavori effettuati presso la Parrocchiale nuova, la restaurò e la completò del suddetto coronamento architettonico, di notevole effetto. A primavera, ospita una colonia nidificante di rondoni.

Oratorio dei Sassi

L’oratorio, con annessa canonica, si trova di fronte all’ingresso del Borgo dei Sassi. Intitolato alla Beata Vergine Assunta e quindi detto della “Madonna dei Sassi”, è di fogge semplici ed essenziali. Di origini più antiche, dell’oratorio si hanno notizie certe dal 1729. Nel 1855 fu ingrandito e staccato dal monte. Interessante il bassorilievo murato nella parete esterna riproducente una mano scolpita con l’indice puntato al cielo tra un ramo di melograno e uno di palma recante la scritta “Spera in Deo et fac bonitatem”. La lapide avvalora l’ipotesi secondo la quale Geminiano Malatigni qui fondò un’ospitale agli inizi del XV secolo.

Castellino delle Formiche

Il castello medievale, situato a 694 metri sul livello del mare, fu sede di residenza di un ramo dei Malatigni, cui successe nel ‘300 un Montecuccoli e poi la podesteria di Guiglia. Del castello sono rimasti muri del ‘200, costruzioni con portali a sesto acuto del ‘300, un portale della canonica del ‘400 e la torre divenuta poi campanile. La chiesa attuale, dedicata a Santo Stefano, è dentro le mura del castello e conserva un fonte battesimale del 1662, tele del ‘600 e una Via Crucis in terracotta dell’800.

Samone

La prima citazione del paese risale al 1048. La parrocchiale di San Nicola, del XII secolo, conserva all’interno un quadro del Santo del ‘700 ed una tavola dorata che raffigura la Madonna col Bambino. Il campanile, iniziato nel 1678, è adorno di torre merlata aggiunta nel 1866. La sommità antica, occupata dal castello, è il Poggiolino che rivela costruzioni con sottopasso, portali e finestre a sesto acuto del ‘300 e ‘400. Vanno citati anche l’oratorio di Sant’Antonio, poi della Madonna della Neve, che conserva un calice in bronzo argentato del ‘500. Sul posto un voltone immette in una corte ove si nota un’immagine sacra in cotto del ‘700.

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viaromeanonantolana.org