Trekking tra Storia e Natura Tappa 2

Da Zocca a Casona

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Escursionismo
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Dettagli Percorso

Lunghezza

26.2km

Difficoltà

E

Durata

11h 23min

Dislivello +

1364m

Dislivello -

1915m

Quota di partenza

754m

Quota di arrivo

203m

Quota minima

174m

Quota massima

774m

Zocchetta

Il nome Zocchetta deriva dal latino e come Zocca è collegato ad un ciocco o ceppaia. Nel 1668, per opera dell’antica famiglia locale dei Barattini, fu costruito un oratorio dedicato alla Natività della Vergine. L’edificio presenta copertura a capanna e un portale bugnato ad arco a tutto sesto, affiancato da due finestre, mentre il porticato, aggiunta settecentesca, è formato da pilastri ed arcate ed è coronato da un soffittino di gronda a sguscio. Interessante è il nucleo di tavolette di ex-voto, espressioni della cultura popolare. L’organo, opera assai ben conservata di Domenico Traeri, collocato in cantoria sopra la porta di ingresso, è stato recentemente restaurato e conserva l’originario sistema di mantici azionati a mano. Nelle immediate vicinanze, è Zocchetta Vecchia, che rappresenta la parte più antica dell’insediamento nella quale restano tuttora diversi edifici cinquecenteschi. Di grande interesse le case torri, riconducibili ai secoli XV-XVI con portali, finestre, loggiati, corti interne e decorazioni zoomorfe e simboliche (es. insegna di maniscalco con la data 1520). Nel nucleo si trova anche un’edicola seicentesca con arcata a tutto sesto.

Sasso di Sant'Andrea

Emergenza di elevato interesse paesaggistico-ambientale, posta a est del borgo di Montecorone, nel comune di Zocca, è un affioramento di circa 20 metri di altezza, a scarpata strapiombante, di roccia arenaceo-calcarea di origine sedimentaria della stessa tipologia di quella dei Sassi di Roccamalatina. È localizzato a settentrione del fosso della Bura ed è stato modellato nel tempo dagli agenti atmosferici che ne hanno conformato l’aspetto attuale. Anche il Sasso di Sant’Andrea offre ambienti adatti alla presenza di alcune specie di rapaci e dalla sua sommità si può godere un ampio panorama. Alla base della scarpata, una frattura ha facilitato l’erosione da parte del corso d’acqua, il fosso Livia, che ha così visivamente isolato questo affioramento arenaceo. I fenomeni di degradazione tipici di queste rocce hanno conferito quelle caratteristiche forme e linee tondeggianti che distinguono il Sasso dagli altri rilievi della zona.

Fontanini di Sotto

Il toponimo prende origine dalla presenza di una sorgente di grande portata. Il nucleo è disposto a semicerchio attorno ad una casa torre quattro-cinquecentesca. Anche le estremità della cortina sono caratterizzate da costruzioni a torre, mentre nei fabbricati più bassi si apre un portico passante, con portali a sesto ribassato. La casa torre presenta al primo piano due finestre ad arco a sesto acuto e al secondo altre due finestre cinquecentesche di pregevole fattura. La torre è coperta da quattro falde con doppio ordine di aperture di colombaia, cornicione e soffittino di gronda in mattoni disposti a denti di sega.

Roccamalatina

I Mala Tignis di parte bolognese sono nominati in un documento del 1299 come proprietari di quattro rocche nella circoscrizione di Pieve di Trebbio. A loro si deve il nome del paese e dei Sassi in arenaria. La chiesa del paese risale al ‘600 ed ha un bel soffitto originale. Nella sacrestia vi sono un lavabo ed un Cristo in legno intagliato, anch’essi del ‘600. Nell’agglomerato delle Rocche di Sopra sono visibili un portale a sesto acuto del ‘300 ed uno del ‘400.

Monteorsello

Situato a 485 metri sul livello del mare, ha una rocca originaria con una torre del ‘300 ed un voltone di passaggio in arenaria. Un edificio sottostante porta un concio datato 1485. La chiesa è dedicata a Santa Maria e risale al 1271. Durante la Seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiata e dell’originale oggi si conservano la bella porta d’ingresso, una croce astile in argento dorato del ‘400 e la Madonna col Bambino in terracotta del 1545. A Monte Orsello nacque, nel 1643, il geografo ducale Jacopo Cantelli, la cui casa natale è una bella torre colombaia.

Castello di Guiglia

Di origini molto antiche, il castello di Guiglia appare in un atto di enfiteusi dell’890 e in documenti successivi del 996 e del 1045. Compreso nei territori soggetti al Castro Feroniano, dopo un periodo di dominazione da parte dei Canossa, alla morte di Matilde passò sotto la signoria dei Guiglia. Distrutto da un incendio nel 1361 e ricostruito in circa quarant’anni, fu danneggiato dal terremoto del 1571. Dopo alterne dominazioni, il castello passò definitivamente agli Estensi nel 1815, quando venne affidato alla nobile famiglia dei Montecuccoli, che lo trasformò in palazzo feudale, finché gli eredi non lo vendettero ad uno svizzero che lo trasformò in albergo. Il castello è oggi di proprietà comunale. Di fronte all’originario ingresso è la torre del Pubblico, risalente presumibilmente all’anno 1535, con pianta quadrata, portale in cotto a strombo e sormontata da una cella campanaria seicentesca.

Rocchetta

La prima documentazione sul borgo risale al XII secolo. Nella chiesa, con campanile del ‘700, sono presenti diverse opere di notevole interesse: un fonte battesimale in arenaria del 1584, uno stucco rappresentante una Madonna col Bambino del ‘400 e tele del ‘600.

Fiume Panaro

Il fiume Panaro è formato dall’unione dei torrenti Leo e Scoltenna che scendono dall’alto Appennino Modenese. La “Panèra” (in dialetto modenese) rappresenta uno degli ambienti più delicati e fragili del Parco dei Sassi di Roccamalatina. L’alveo è incassato tra i versanti collinari e solo in prossimità del paese di Marano il fondovalle si allarga sensibilmente. La vegetazione mostra come le diverse specie si dispongono in successione dal letto del fiume fino ai primi tratti di riva: gli arbusti di salici, il salice bianco, i pioppi e gli ontani, quasi a formare una scala. L’organizzazione è dovuta ai fattori naturali, come il tipo di substrato costituito da sabbie e ghiaie e il rimaneggiamento periodico delle acque fluviali, che alterna periodi di abbondante disponibilità ad altri di forte siccità.

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Descrizione

Tappa 2: Zocca - Zocchetta - Montecorone - Roccamalatina - Monteorsello - Guiglia - Rocchetta - Casona

Il "Trekking tra Storia e Natura" è un itinerario di due giorni che tocca i siti più importanti del territorio del Parco dei Sassi di Roccamalatina. Il tracciato ricalca alcuni tra i principali percorsi esistenti all'interno e immediatamente all'esterno dell'area protetta. Concepito per avere quale punto di partenza e arrivo la località Casona di Marano sul Panaro, con sviluppo verso Zocca, per la sua evidente caratteristica di "circuito ad anello" si adatta a personalizzazioni per ogni tipo di camminatore/escursionista. E' possibile, infatti, modificare a piacere le tappe suggerite a seconda delle esigenze del momento. L'itinerario consente una visione completa di tutto il territorio protetto, sia dal punto di vista naturalistico o geomorfologico che storico-architettonico. Percorso nella sua interezza, il trekking, indicato su segnaletica verticale con l'acronimo "TSN", conduce progressivamente nel cuore dell'area protetta con saliscendi che attraversano boschi, rii e campi, fino alle imponenti rupi dei Sassi. Diversi sono i luoghi di interesse che si possono apprezzare. Tra i più suggestivi: l'antica pieve romanica di Trebbio e i borghi di Castellino delle Formiche, Samone, Montalbano e Montecorone. All’escursionista fanno da panorama le cime del crinale appenninico a sud, la Pianura padana a nord, fino alle Alpi nelle giornate più terse. Il trekking proposto può soddisfare le aspettative anche dell’escursionista più esigente.