Trekking tra Storia e Natura Tappa 1

Da Casona a Zocca

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Escursionismo
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Dettagli Percorso

Lunghezza

17.7km

Difficoltà

E

Durata

9h 31min

Dislivello +

1560m

Dislivello -

1009m

Quota di partenza

203m

Quota di arrivo

754m

Quota minima

174m

Quota massima

789m

Fiume Panaro

Il fiume Panaro è formato dall’unione dei torrenti Leo e Scoltenna che scendono dall’alto Appennino Modenese. La “Panèra” (in dialetto modenese) rappresenta uno degli ambienti più delicati e fragili del Parco dei Sassi di Roccamalatina. L’alveo è incassato tra i versanti collinari e solo in prossimità del paese di Marano il fondovalle si allarga sensibilmente. La vegetazione mostra come le diverse specie si dispongono in successione dal letto del fiume fino ai primi tratti di riva: gli arbusti di salici, il salice bianco, i pioppi e gli ontani, quasi a formare una scala. L’organizzazione è dovuta ai fattori naturali, come il tipo di substrato costituito da sabbie e ghiaie e il rimaneggiamento periodico delle acque fluviali, che alterna periodi di abbondante disponibilità ad altri di forte siccità.

Rio Frascara

Affluente in riva destra del fiume Panaro, ha scavato una vallecola delimitata da ampie pareti rocciose con vegetazione ripariale. L’ambiente fresco permette la presenza del faggio, non abituale a queste quote collinari. A valle, l’affiorare di rocce argillose consente una minor profondità dell’alveo e vegetazione tipica di ambienti più luminosi e aridi. Interessante la presenza di rocce composte da argille di colore rosso (ossidi di ferro), viola, grigio, nero o verde in base alla composizione mineralogica presente al momento della formazione. Sono polveri atmosferiche depositate, a pioggia, sul fondo di un antico mare (Bacino Ligure, 140-45 milioni di anni fa). La principale emergenza botanica è la Camphorosma monspeliaca, pianta ad areale fortemente frammentato che forma densi cuscinetti isolati sul substrato argilloso a forte concentrazione di sali (cloruri).

Pieve di Trebbio

Posta a 463 metri sul livello del mare è citata su una carta di Nonantola del 996 assieme a Guiglia. Della chiesa, dedicata a San Giovanni, si hanno notizie dal 1163, ma è databile al secolo precedente. All’interno sono conservate pitture e sculture di notevole pregio. Elementi del presbiterio sono probabilmente dell’VIII-IX secolo e alcuni capitelli, come quelli della cripta, dell’XI. La tela di San Giovanni Battista è del ‘600 e nel battistero ottagonale antistante la chiesa, costruito nel 1907, è conservato un fonte battesimale scolpito databile al IX secolo.

Borgo dei Sassi

Ubicato nell'antico borgo medioevale dei "Sassi", costituisce il punto di accesso al sentiero n.4 "Salita al Sasso della Croce". Offre il servizio di biglietteria per l'acquisto del "Biglietto del Parco" e l'accesso al sentiero n.4 "Salita al Sasso della Croce", punto informativo e vendita di materiale divulgativo e gadget.

Castellino delle Formiche

Il castello medievale, situato a 694 metri sul livello del mare, fu sede di residenza di un ramo dei Malatigni, cui successe nel ‘300 un Montecuccoli e poi la podesteria di Guiglia. Del castello sono rimasti muri del ‘200, costruzioni con portali a sesto acuto del ‘300, un portale della canonica del ‘400 e la torre divenuta poi campanile. La chiesa attuale, dedicata a Santo Stefano, è dentro le mura del castello e conserva un fonte battesimale del 1662, tele del ‘600 e una Via Crucis in terracotta dell’800.

Samone

La prima citazione del paese risale al 1048. La parrocchiale di San Nicola, del XII secolo, conserva all’interno un quadro del Santo del ‘700 ed una tavola dorata che raffigura la Madonna col Bambino. Il campanile, iniziato nel 1678, è adorno di torre merlata aggiunta nel 1866. La sommità antica, occupata dal castello, è il Poggiolino che rivela costruzioni con sottopasso, portali e finestre a sesto acuto del ‘300 e ‘400. Vanno citati anche l’oratorio di Sant’Antonio, poi della Madonna della Neve, che conserva un calice in bronzo argentato del ‘500. Sul posto un voltone immette in una corte ove si nota un’immagine sacra in cotto del ‘700.

Oratorio del Monte della Riva

Oratorio ottocentesco, denominato “della Provvidenza”. Di scarso interesse architettonico, conserva al suo interno l’immagine della Madonna e numerose tavolette votive. Più curiosa, a lato (versante sud), è la cappelletta detta “della Cisterna” o di “Montevecchio” o “della Riva”, costruita nel 1835. All’interno, entro un grande masso, era stata scavata una nicchia che conteneva l’immagine della Madonna di San Luca. Pesantemente restaurata nel 1980 è ora “Chiesetta degli Alpini”.

Monte della Riva

Il rilievo, la cui cima è posta a 801 metri di altitudine, è situato a nord-ovest di Zocca e si presenta come una dorsale che domina l’alta valle del fiume Panaro. A livello geologico è costituito da una sequenza arenacea e calcareo-arenacea di età miocenica appartenente alla formazione di Bismantova. In rapporto alla particolare morfologia del monte, appare notevolmente accentuato l’effetto-versante sulla copertura vegetazionale: quello esposto a sud è fortemente arido e assolato con prevalenza di verella, oltre ad un’interessante presenza di pino nero, mentre a nord crescono castagni e carpini. Elementi di notevole rilevanza paesaggistica sono i tratti di paesaggio agrario tradizionale posti ai piedi ed a corona del rilievo boscato, come quelli posti nelle adiacenze del borgo di Montalbano, a Ca’ Pizza e alle Lame.

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Descrizione

Tappa 1 Casona - Pieve di Trebbio - Rocca di Sopra - Samone - Monte Della Riva - Zocca

Il "Trekking tra Storia e Natura" è un itinerario di due giorni che tocca i siti più importanti del territorio del Parco dei Sassi di Roccamalatina. Il tracciato ricalca alcuni tra i principali percorsi esistenti all'interno e immediatamente all'esterno dell'area protetta. Concepito per avere quale punto di partenza e arrivo la località Casona di Marano sul Panaro, con sviluppo verso Zocca, per la sua evidente caratteristica di "circuito ad anello" si adatta a personalizzazioni per ogni tipo di camminatore/escursionista. E' possibile, infatti, modificare a piacere le tappe suggerite a seconda delle esigenze del momento. L'itinerario consente una visione completa di tutto il territorio protetto, sia dal punto di vista naturalistico o geomorfologico che storico-architettonico. Percorso nella sua interezza, il trekking, indicato su segnaletica verticale con l'acronimo "TSN", conduce progressivamente nel cuore dell'area protetta con saliscendi che attraversano boschi, rii e campi, fino alle imponenti rupi dei Sassi. Diversi sono i luoghi di interesse che si possono apprezzare. Tra i più suggestivi: l'antica pieve romanica di Trebbio e i borghi di Castellino delle Formiche, Samone, Montalbano e Montecorone. All’escursionista fanno da panorama le cime del crinale appenninico a sud, la Pianura padana a nord, fino alle Alpi nelle giornate più terse. Il trekking proposto può soddisfare le aspettative anche dell’escursionista più esigente.