Sentiero dei Vulcani di fango Tappa 2

Da Valle del Rio Rocca a Salse di Nirano

hiking-15
Escursionismo
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Dettagli Percorso

Lunghezza

19.6km

Difficoltà

E

Durata

7h 55min

Dislivello +

810m

Dislivello -

868m

Quota di partenza

279m

Quota di arrivo

221m

Quota minima

116m

Quota massima

391m

Cà Tassi

Fulcro dei servizi offerti dalla Riserva è il Centro Visite "Cà Tassi", localizzato in posizione panoramica; esso è il risultato di un recupero, secondo i dettami della bioedilizia, di un vecchio complesso rurale. All'interno del fabbricato si svolgono attività finalizzate alla tutela ed alla valorizzazione della Riserva, nonché centro reception dove ricevere informazioni e potere acquistare materiali illustrativi e didattici, esposizione naturale e ornitologica, il laboratorio di ricerca e sperimentazione per scolaresche, esposizione di fossili e minerali, strumenti di educazione multimediale (pannelli, giochi interattivi e bacheche didattiche), al piano superiore, auditorium/sala convegni, esternamente l'area attrezzata per pic-nic, centralina di rilievo dati meteo climatici. Nel 2007 è stato installato un nuovo impianto fotovoltaico, corredato da un display di visualizzazione dati, capace di informare circa l'energia elettrica prodotta e la quantità di anidride carbonica non immessa in atmosfera. Si può ben dire che Cà Tassi sia il primo esempio di centro visite regionale energeticamente autonomo e pertanto ecosostenibile.

Le Salse

Detti anche “vulcani di fango”, costituiscono il cuore della Riserva naturale delle Salse di Nirano. Sono in totale una ventina di coni e polle, dai quali fuoriescono acque salate miscelate ad argilla e idrocarburi: da qui la denominazione di “salse”. Esse hanno origine da depositi di idrocarburi principalmente gassosi (bolle di metano) e in piccola parte liquidi (petrolio), che, venendo in superficie, stemperano le argille e danno luogo alle tipiche formazioni a cono. Le salse sono quindi particolari sorgenti fredde di acqua fangosa e salata in cui gorgogliano bolle di gas costituite per il 98% da gas metano. Questi vulcanetti sono l’espressione superficiale della presenza, in profondità, di depositi di idrocarburi accompagnati da acque salate di origine marina.

Ecomuseo Cà Rossa

Nell'ottobre 2010 è stata inaugurata Cà Rossa, complesso rurale ottocentesco classificato come "edificio di valore storico-architettonico, culturale e testimoniale". Acquistato dal Comune di Fiorano Modenese nel 1999, solo recentemente è stato possibile procedere al risanamento conservativo dell'edificio mediante le più recenti tecniche della bioarchitettura e della domotica per il contenimento dei consumi energetici. All'interno di Cà Rossa, attraverso pannelli, fotografie, attrezzi agricoli, documenti e strumenti interattivi vengono rievocate le tradizioni del passato. Il percorso multisensoriale "Gusti memorabili" valorizza i prodotti enogastronomici coltivati e cucinati come una volta, mentre il "Baule dei ricordi" è riservato ai più giovani che si possono divertire con i giochi dei loro nonni. Qui si può utilizzare il minifrantoio a disposizione della popolazione locale per la molitura delle olive di Nirano. Nell'ottobre 2014 è stato inaugurato il Percorso sensoriale denominato "Biodiversità da gustare", dotato di 2 postazioni interattive e multidisciplinari in grado di coinvolgere i 4 sensi principali dell'uomo (la vista, l'udito, l'olfatto e il tatto), strettamente collegato all'esposizione degli attrezzi e giochi del passato e alla biodiversità tutelata presso il campo catalogo. Grazie al progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna l'intera struttura è collegabile tramite internet alla Rete nazionale degli Ecomusei ed è dotata di un sistema controllato di navigazione pubblica gratuita. Cà Rossa si presenta quindi non solo come uno strumento di gestione della Riserva, ma anche come luogo fisico di partecipazione sociale, dove rievocare le tradizioni, promuovere i prodotti tipici locali, accogliere i visitatori ed educare e sensibilizzare al rispetto dell'ambiente partendo dalla conoscenza e dalla memoria del passato.

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Descrizione

Dal castello di Montebabbio, sempre seguendo il segnavia del sentiero, si prosegue lungo panoramiche dorsali sino a raggiungere il castello di San Valentino, per poi scendere nell'ampia vallata del fiume Secchia, lambendo spettacolari creste calanchive note per la loro fauna fossile marina, risalenti ad alcuni milioni di anni fa e ricadenti nel Sito di Importanza Comunitaria Rio della Rocca. Oltrepassato il fiume in corrispondenza di un moderno ponte ciclopedonale, si entra nel vasto comparto paesaggistico della villa ducale di Sassuolo, proseguendo poi verso sud (segnavia SVF) raggiungendo il centro termale di Salvarola, dove inizia il tratto in salita che conduce all'antico castello di Montegibbio e di qui, lungo la panoramica dorsale del Mongigatto, si prosegue all'interno della vasta depressione della Riserva Naturale Regionale delle Salse di Nirano.

Sentiero dei Vulcani di fango Tappa 3 (Salse di Nirano – Salse di Puianello) (SVF-03.gpx)
Dalla Riserva Naturale delle Salse di Nirano, il sentiero prosegue diretto ad est, inoltrandosi nella valle del torrente Fossa, avvicinando il castello di Spezzano e di qui inizia a salire in direzione di Fogliano, per poi scendere nel fondovalle del rio Grizzaga. Una nuova salita conduce a S.Venanzio, proseguendo poi per Torre Maina, sino a raggiungere l'alveo del torrente Tiepido. A questo punto il sentiero riprende a salire in direzione di Poggio Gaiano, proseguendo lungo la dorsale diretta a Puianello e Poggio Fontana, sino ad incontrare la località Possessione, nei cui pressi è situata la Salsa di Maranello, termine del sentiero.