Sulla Via Romea Nonantolana

Da Centro di Fanano a Ospitale

hiking-15
Escursionismo
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Dettagli Percorso

Lunghezza

8km

Difficoltà

T

Durata

4h 45min

Dislivello +

858m

Dislivello -

548m

Quota di partenza

632m

Quota di arrivo

942m

Quota minima

616m

Quota massima

942m

Ufficio turistico di Fanano

L'Ufficio Turistico di Fanano, ben organizzato ed efficiente, provvede ad offrire informazioni di carattere generale sul territorio del Parco del Frignano e distribuisce depliants, cartine, gadgets, etc. L'Ufficio fornisce anche il servizio di rilascio tesserini per la raccolta dei funghi epigei spontanei validi per la stagione in corso.

Madonna del Ponte

L’oratorio fu eretto, con iniziale dedica alla Beata Vergine Assunta, nel 1583 nei pressi del ponte con cui la Via Romea valicava il torrente Fellicarolo, ma totalmente ricostruito nel 1650 da don Pellegrino Ottonelli e dai suoi fratelli, con dedica alla Beata Vergine delle Grazie. Fortemente danneggiato dal terremoto del 1920, fu demolito e riedificato più vicino al paese, con un forte contributo economico degli emigranti fananesi: per questo motivo l’oratorio è noto anche come “la chiesa degli Emigranti”. Davanti ad esso un monumento, realizzato nel 1990 dal fananese Italo Bortolotti e da Gheorghe Filing, ricorda il più famoso di essi: Felice Pedroni (1858-1910), che scoprì l’oro in Alaska e vi fondò la città di Fairbanks. Sull’altare una notevole pala d’altare di Pellegrino da Fanano (“Padre Eterno e Santi”) che racchiude al proprio interno la venerata immagine della Madonna delle Grazie. L’organo, costruito da Domenico Traeri nel 1716, è stato restaurato nel 2004.

Via Romea Nonantolana

La Via Romea Nonantolana è un itinerario storico che collega la Pianura padana con l’Appennino tosco-emiliano. A partire dall’alto Medioevo, e per parecchi secoli, la penisola italiana fu attraversata da una fitta rete di tracciati viari utilizzati da mercanti, pellegrini, eserciti e viandanti provenienti dal Nord Europa per raggiungere Roma. L’itinerario della Via Romea Nonantolana parte da Nonantola, cuore della provincia di Modena e sede dell’importante abbazia benedettina, e risale la valle del fiume Panaro fino al confine con la Toscana. Due sono le direttrici, una orientale ed una occidentale, che si congiungono a Fanano per proseguire verso il crinale. Oggi come allora questa antica via di comunicazione è in grado di attirare i viandanti nel XXI secolo alla scoperta di borghi, pievi, castelli e di tutte le preziose tracce che la storia ci ha consegnato.

Borgo La Sega

L’attuale borgata, di probabile origine cinquecentesca, come riporta la data scolpita su di un sasso, sorge ai piedi del Cinghio di Mezzogiorno. Nelle mappe del XVI secolo la località è detta “Fabbrica” in quanto esisteva una segheria. Da qui passavano probabilmente il tracciato della Modena-Pistoia e quello più antico della Via Romea Nonantolana, che proseguiva verso sud e saliva ad Ospitale. Nota per il ritrovamento di antiche incisioni su lavagne di pietra, La Sega è forse l’abitato più antico della valle, con testimonianze archeologiche risalenti al II sec a.C. La borgata ha un impianto serrato, con grandi edifici abitativi disposti prevalentemente su due livelli, com’era tipico dei villaggi montani.

Chiesa di San Giacomo a Ospitale

Posto nella piccola frazione di Ospitale, l’edificio chiesastico risale alla seconda metà del XVI secolo, realizzato sulle rovine dell’antico “ospizio” (antico posto tappa per l’accoglienza dei viandanti e pellegrini diretti a Roma) di Val di Lamola fondato da Sant’Anselmo. La chiesa, intitolata a San Giacomo, fu interamente ricostruita dopo la distruzione subita nel terremoto del 1920. All’interno, fra i modesti arredi e dipinti, conserva un prezioso candelabro pasquale in bronzo del XVI secolo.

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Descrizione

Il percorso percorre un tratto del tracciato medievale della Via Romea Nonantolana, che collegava la pianura Padana ai valichi appenninici per poi raggiungere Roma, percorsa non solo da pellegrini e viandanti spinti dalla fede, ma anche da commercianti, pastori e soldati di ventura. Dal capoluogo di Fanano si scende al torrente Fellicarolo, per salire poi verso il crinale appenninico percorrendo la valle di Ospitale, attraverso prati e boschi misti a castagneti. Lungo la salita s’incontrano alcune “maestà”, immagini votive incastonate nella roccia o inserite in manufatti, che da secoli accompagnano i viandanti segnando la sacralità del percorso. Poi si tocca l’antichissima borgata della Sega, che sorge ai piedi del Cinghio di Mezzogiorno, prima di giungere a Ospitale, importante centro medioevale e sede dell’antico “hospitale” per l’accoglienza dei viandanti e dei pellegrini diretti a Roma.

Link utili

viaromeanonantolana.org